Reperto della settimana: askòs fittile configurato a cavalluccio con cavaliere
27 marzo 2020
Anche oggi vogliamo dare un contributo al già affollato web, in un momento di alta tensione sociale, speriamo di regalarvi un pò di bellezza!
Da un corredo funerario fenicio, databile alla seconda metà del VII sec. a. C. di San Giovanni di Sinis, pervenuto al Museo di Oristano per donazione della collezione Cominacini – Boy, proviene un askòs fittile configurato a cavalluccio con cavaliere.
L’artefatto, seppure apparentato agli askoi fenici zoomorfi ed in particolare ornitomorfi della stessa necropoli di Tharros, costituisce un unicum confrontabile sul piano iconografico, ma non su quello tecnologico della lavorazione al tornio, con una statuetta di cavaliere della necropoli di Tiro dell’VIII sec. a. C.
L’askòs risulta lavorato al tornio sia nel cavallo, il cui muso forato funge da versoio, sia nel cavaliere con il corpo globulare su cui si innesta la testa (connotata dagli occhi a mandorla, dal naso rilevato, dalle orecchie a semicerchio riportato e dalla barbiche en pointe, con la calotta cranica aperta per il riempimento dell’askòs) con le braccia fuse alle redini e le gambe ritratte all’indietro per meglio assicurare l’aderenza del cavaliere alla groppa del cavallo, montato a pelo.
A cura di Anna Paola Delogu
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