Archeoquiz del 15 gennaio: tripode fenicio

19 gennaio 2021
Eccovi la soluzione dell'Archeoquiz che vi abbiamo proposto nella pagina Facebook dell'Antiquarium Arborense.
Vi abbiamo chiesto se il tripode fenicio nella foto (necropoli settentrionale di Tharros; ultimo quarto del VII secolo a.C.) venisse utilizzato come mortaio, oppure per cucinare o ancora come supporto di piccole anfore.
La risposta giusta è che si tratta di una forma fenicia utilizzata come mortaio per la triturazione delle spezie.
Il suo uso è legato al vino e alla modalità orientale di berlo.
Il tripode costituisce insieme alle anfore di tipo Sant’Imbenia e agli askoi nuragici il set completo per il trasporto, la mescita e il consumo del vino.
Il complesso cerimoniale relativo al consumo del vino è ben documentato nel mondo mesopotamico, nei rilievi di Nimrud in particolar modo nel celebre “banchetto sotto la pergola”(645 -640 a. C.) nel quale compare il re Assurbanipal disteso su un letto mentre beve vino assieme alla regina, seduta di fronte a lui, nel giardino del suo palazzo di Ninive, in cui celebrano la vittoria degli eserciti assiri sul nemico.
I sovrani bevono da coppe baccellate e profonde funzionali al deposito delle spezie miscelate con la bevanda alcolica.
Di fronte al letto è raffigurato un tavolino su cui è appoggiata una coppa tripode, nella quale venivano sminuzzati gli aromi naturali che venivano aggiunti al vino. Un’altra coppa tripode compare anche tra le mani di un inserviente che offre i cibi destinati al banchetto regale.
Patere baccellate in bronzo, accompagnate da una coppa tripode e da un’anfora vinaria prodotte verosimilmente a Sulky , provengono da una tomba di Castel di Decima (Roma) datata all’ultimo quarto fine dell’VIII secolo.
Frammenti di tripodi identici sono stati rinvenuti nel settore dell’abitato della stessa Sulky, relativo soprattutto all’VIII secolo a.C. che documentano in modo inoppugnabile un consistente consumo di vino ed una produzione di esso nei principali siti costieri.
A cura di Anna Paola Delogu