Antiquarium Arborense - Museo archeologico Giuseppe Pau OristanoAntiquarium Arborense - Museo archeologico Giuseppe Pau Oristano

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Antiquarium Arborense
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Iscrizione della torre di San Filippo (1293)

Iscrizione della torre di San Filippo

L'iscrizione della torre di S.Filippo venne asportata anteriormente al 1864, allorquando l'archeologo Giovanni Spano lamentò l'ignavia degli Oristanesi «che avevano permesso di toglierla» perché venisse trasferita al Museo Archeologico di Cagliari, dove venne inventariata con il nr.5833. Da questo Museo l'epigrafe passò alla Pinacoteca cagliaritana, subendo la reinventariazione con il nr.1399. Finalmente il I giugno 1994, auspici la Soprintendente ai Beni Ambientali Francesca Segni Pulvirenti e il Prefetto Luigi Serra, reggente l'Amministrazione cittadina, l'iscrizione è stata restituita alla città di Oristano.

Il testo, inciso su un blocco di marmo di età romana, è impaginato su sette linee in uno specchio rettangolare dotato di una cornice modanata in forte rilievo.
La paleografia evidenzia l'uso di una scrittura gotica epigrafica di alto livello officinale, da imputarsi ad una bottega oristanese.
L'iscrizione, ricostruibile integralmente grazie agli apografi dei secoli XVI e successivi, suona così:

[+ In no(m)i(n)e] D(omi)nii n(ost)ri Ih(es)u Chr(ist)i Am(en). Hoc/ [op(us) hui(us) tur]ris post [co(n)fectio(n)em p(or)te]/[publice hui(us)] mur(i) cac[tu(m) fuit. H(an)]c tu(r)re(m)/[et fabricam muri fec(it) fieri d(omi)n(u)s Maria(nus) vic(ecomes)]/[de Basso, iudex A]rbor(ee) qui f[elix diu viv]/[at et post (eius) (o)bitum, in Chr(ist)o quiescat.]/ Pro c[ui(us) anima quicumque has literas leg]/erit intercedat ad D(omi)n(u)m. MCCXCIII. I(n)d(i)c(ione) VI./[Anno reg(n)i] ei(us) XXVIII.

L'iscrizione commemora, nell'anno 1293, corrispondente alla sesta indizione ed al ventottesimo anno di regno di Mariano II, la costruzione della torre (di S. Filippo), terminata dopo la conclusione dei lavori della cortina muraria e della porta pubblica (di Porta Mari), che metteva in comunicazione la Piazza della Maioria o Piazza del Mercato (odierna Piazza Manno) con la viabilità esterna alla città. L'autore delle opere difensive di Oristano è il Signore Mariano (II), visconte di Bas e «Giudice» d'Arborea, che, secondo un formulario medievale, si augura di vivere felicemente a lungo e, dopo la morte, di riposare in Cristo. Il testo termina con l'esortazione a coloro che transiteranno sotto il fornice della torre, diretti al castello della città, affinché avendo letto l'epigrafe preghino il Signore per l'anima dell'artefice delle mura di Oristano.

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