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Archeoquiz del 17 luglio: peso da telaio

Peso da telaio conservato presso l'Antiquarium Arborense

18 luglio 2020

L’oggetto misterioso dell’#ArcheoQuiz è un peso da telaio reniforme, proveniente dal Sinis, ascrivibile all’Eneolitico (Cultura sub-Ozieri).


Questi pesi in Sardegna costituiscono la principale fonte di informazioni circa la tessitura e si trovano in larghe quantità nelle aree archeologiche, spesso in associazione con le fusaiole.

La funzione dei pesi era quella di tenere in tensione i fili dell’ordito. Appaiono dal Neolitico fino a diventare frequenti nel periodo del Bronzo e del Ferro.
La diversità morfologica dei pesi rinvenuti nell’Isola rimanda all’esistenza di telai di dimensioni e forme diverse; oltre a quello verticale, è attestato anche l’uso del telaio orizzontale come quello pervenutoci attraverso diverse raffigurazioni, di cui una riportata su una ciotola di ceramica da Badari (Egitto), datata intorno al 5.000 a.C., anche se non possediamo indizi circa un impiego di tale tipologia in Sardegna.

In assenza di una documentazione diretta circa l’utilizzo di telai lignei, oltre alla testimonianza indiretta dei pesi, in alcuni casi sembra si possa identificare la struttura verticale alla quale erano attaccati i pesi, come l’elemento ramiforme interpretato come pettine da tessitura raffigurato in un frammento ceramico di Conca Illonis.

I contesti di ritrovamento dei pesi sono prevalentemente in ambito abitativo, meno frequentemente cultuale e in misura ridotta funerario, suggerendo un ruolo che va oltre la sfera domestica. La Sardegna, come gran parte dell’Italia, non favorisce la conservazione del materiale organico, a differenza dei contesti dell’Età del Bronzo in luoghi umidi, come i siti perilacustri della Svizzera e dell’Austria o le terramare dell’Italia settentrionale padana. Per la Sardegna, sono le figurine in bronzo nuragiche a suggerire il tipo di abbigliamento utilizzato e a indicare quanto ampia dovesse essere la produzione tessile in tale periodo.
Nel mondo extrainsulare, per esempio nell’antica Grecia (vedi foto), applicando ai ritrovamenti archeologici le numerose fonti grafiche e le fonti letterarie è possibile ottenere i dati con i quali poter ricostruire l’intero processo manifatturiero.

 

A cura di Anna Paola Delogu

Bibliografia: http://www.lapars.it/sites/default/files/Melis_Piras_Quaderni_lapars_1_Appendice_A_bassa%20ris.pdf
https://www.academia.edu/30019823/Il_ciclo_produttivo_della_tessitura_analisi_diagnostiche_e_indicatori_archeologici
Sardegna: Archeologia, Storia e Cultura 

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