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21 agosto 2020
Tra le ricostruzioni della nuova mostra presente al museo, "Con tutte le tue prue navigo a ostro - Le storie antiche del mare nostro in pace e in guerra" è presente il modellino di una nave oneraria romana realizzata secondo i canoni dell’archeologia sperimentale, a cura dell’Associazione Sardinia Romana coordinata da Giovanni Romano.
Ma cosa trasportavano queste navi?
Il Mediterraneo romano realizza nell’antichità il momento di massima diffusione di beni, sia nel senso della quantità, della diversificazione e dell’ampiezza di circolazione geografica, e la Sardegna non può che esserne uno specchio per la sua centralità.
Le navi onerarie, destinate ai traffici commerciali, oltre alle derrate alimentari trasportavano metalli, vasellame e anfore.
Protagonisti della mostra “Con tutte le tue prue navigo a ostro”, sono piccoli e grandi contenitori in vetro, utilizzati dai romani come recipienti per balsami e profumi, vasi per alimenti, ma anche urne cinerarie provviste di anse e coperchio per le ossa cremate dei defunti.
I materiali esposti provengono verosimilmente da Cornus e da Tharros, veicolati attraverso la navigazione da Lugdunun (Lione) o da Aquileia.
In Sardegna la più antica officina per la lavorazione del vetro è stata individuata al Nuraghe Sirai di Carbonia e risale al VII secolo a. C.
A cura di Anna Paola Delogu