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16 novembre 2020
Nel giorno di San Martino il protagonista è il nostro retablo della Madonna degli angeli musicanti, proveniente dalla chiesa gotica di San Francesco di Oristano.
Si componeva in origine di tre tavole, delle quali sono giunte sino a noi quella centrale e l’anta destra.
Il trittico rimanda ad un anonimo maestro catalano di alta levatura del primissimo Quattrocento.
È una tempera con fondo dorato, con colonnine tortili che scandiscono i pannelli pittorici.
L’anta destra (nella foto) presenta nell’ampio scomparto inferiore un giovane San Martino erto sul suo cavallo, nel momento in cui con la spada taglia un lembo del suo prezioso mantello per rivestire il Cristo-mendico ignudo che in attitudine grata guarda il santo cavaliere.
Nello scomparto superiore è narrata la seconda parte della storia del Santo che, abbandonati i fasti familiari, è consacrato vescovo di Tours.