Reperto della settimana: orecchini da Tharros
21 novembre 2020
Questa settimana vi proponiamo uno dei nostri reperti più 'preziosi'! Si tratta di orecchini in oro a croce ansata, costituiti da una lamina piatta ritagliata, la cui morfologia richiama in forma sintetica quella dell'ankh egizio, simbolo dell'afflato vitale. Risalgono al V sec. a.C. e provengono da Tharros.
Nell’Antiquarium Arborense sono custoditi una parte dei corredi fenici provenienti dalle necropoli Tharrensi, i famosi “ori di Tharros”, di essi, in seguito al furto del 1966 avvenuto al museo, è presente purtroppo una ridottissima testimonianza.
Dal V e VI secolo a. C. si registra un’ampia diffusione di monili aurei di raffinata manifattura e perizia tecnica, eseguiti a sbalzo, fusione, stampo, granulazione, filigrana e incisione.
Nel complesso, i gioielli tharrensi presentano una straordinaria varietà tipologica e di forme: orecchini, collane , bracciali, pendagli, anelli digitali e crinali, ornamenti per il capo a forma di foglia lanceolata, astucci atti a contenere lamine, assai vario anche il repertorio di simboli e di decorazioni, taluni di matrice chiaramente egizia o vicino orientale.
Gli ornamenti fanno riferimento a canoni estetici, all’ideale di bellezza, che regolano la scelta della forma degli oggetti, dei materiali, in antichità abbiamo monili, amuleti dalla valenza apotropaica, e dalla semplice funzione estetica. Gli esemplari ritrovati in Sardegna corrispondono per tipologia a quelli rinvenuti in altre aree del mondo fenicio punico, e ciò rende difficoltoso individuare quelli di importazione da quelli realizzati nelle officine locali.
A cura di Anna Paola Delogu